2008-01-21 11:15:08
Sensini Oro ai mondiali windsurf in Nuova Zelanda

Vincere il mondiale nell'anno dei Giochi porta bene ad Alessandra Sensini: in precedenza le è capitato due volte e in entrambi i casi è riuscita a salire sul podio olimpico. A Sydney, nel 2000 fu oro, ad Atene, nel 2004 bronzo. E ora arriva Pechino e la campionessa maremmana incrocia le dita. "E' la terza volta che vinco il mondiale nell' anno dei Giochi e c'é stata sempre la medaglia. Speriamo...".
A 38 anni (li compirà il prossimo 26 gennaio) l'azzurra si é andata a prendere nelle acque della Nuova Zelanda il quinto oro mondiale in specialità olimpiche (classe Rsx 2006, 2008; classe mistral 1989, 2000, 2004), anche se di competizioni iridate ne ha vinte 10 tra tutte le categorie del windsurf. Nella baia di Auckland ha battuto la padrona di casa Barbara Kendall, chiudendo dopo dieci interminabili regate con due punti di vantaggio sulla rivale. Questo per la Sensini è un mondiale dal sapore particolare, perché arriva nella specialità in cui si gareggerà a Pechino (Rsx).
"Oggi è bellissimo - dice la campionessa iridata - perché è stato un campionato difficile e perché abbiamo regatato in tutte le condizioni di vento e di onda. Vincere così ha un significato tecnico notevole, soprattutto a sette mesi dall'Olimpiade". L'analisi della vittoria porta la grossetana a sottolineare un altro aspetto che impreziosisce il successo. "Forse è stato il mondiale più importante per me, perché ottenuto in maniera sofferta e in casa della mia amica e rivale Barbara Kendall che partiva favorita". Il titolo mondiale le dà carica e convinzione, ma l'azzurra, in vista di Pechino, non fa proclami.
"A Qingdao si gareggerà quasi sicuramente con vento leggero e allora le avversarie saranno molte e tutte temibilissime. Non ci sarà solo la Kendall. Sarà dura, ma io ci sarò e intanto eccomi qua, con un altro titolo mondiale conquistato". Il successo non cambierà la sua preparazione in vista di Pechino. "In termini di lavoro e concentrazione nulla cambia, ma questa vittoria mi dà la consapevolezza che siamo sulla strada giusta. C'é ancora tanto da fare e questo mondiale mi aiuterà ad affrontare i prossimi mesi. E' un risultato che resterà nella storia e questo per un atleta è la soddisfazione più grande che voglio dividere con Paolo Ghione, il tecnico federale che coordina la mia preparazione. Non faccio dediche, ma ringrazio lui e tutto il mio staff".
Parla, Alessandra, mentre a Takapuna, nella baia di Auckland é festa: rumorosa e colorata. E a Grosseto sul volto di papà Goffredo compare una lacrima.
"A queste emozioni mi commuovo e piango. Piango, a volte, anche quando penso a tutto quello che ha fatto Alessandra. Questa mattina mi ha chiamato e ha gridato 'babbo, babbo ho vinto'. Ci siamo scambiati solo poche parole. Di Pechino non abbiamo parlato. Là non ci sarà vento e lei sa che sarà dura". E allora? "Godiamoci questo mondiale", dice il papà commosso.
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Fonte: Ansa
